Angela una ragazza dal vibratore facile
Classico incontro casuale
Ho conosciuto Angela nella maniera più scontata possibile, sorseggiando un aperitivo al solito bar vicino all’ufficio dove lavoro.
Era qualche giorno che l’avevo notata, corpicino esile e ben definito, con le curve al punto giusto, aspetto molto curato ed in un certo senso ricercato, con un velato tocco di malizia che traspariva da alcuni particolari molto sensuali, come quelle sue scarpe slanciate e dotate di un generoso tocco a spillo sopra ai 10 cm.
Una sera casualmente mi ritrovo fianco a fianco con lei, c’era un po’ di gente al balcone del bar e lei inavvertitamente mi urta il braccio, facendomi cadere un po’ dello Spritz che stavo sorseggiando proprio sulla patta dei pantaloni.
Lei si scusa prontamente, dicendomi che non lo aveva fatto apposta e che non sapeva come fare per rimediare, e si offre per accompagnarmi in bagno per provare a ridurre la macchia con dell’acqua gassata. Le rispondo che non c’era bisogno ma con una naturalezza assoluta mi prende a braccetto, facendosi strada verso la toilette.
Entrati nel bagno, si inginocchia, portando il viso verso la famigerata macchia, con la faccia proprio all’altezza del mio uccello, che involontariamente dava già i primi segni di risveglio.
Lei si accorge dei movimenti, appoggia la mano per evidenziare meglio la macchia, e mi invita a casa sua, dove avrebbe avuto la possibilità di pulire perfettamente l’alone lasciato dallo Spritz.
Era troppo carina, non ci ho pensato due volte e l’ho seguita a piedi fino a casa sua, abitava a due passi dal bar.
Scoperta magica
Saliti in casa sua, mi prepara un veloce spuntino, e mi chiede di togliermi i pantaloni, che li avrebbe messi nella lavasciuga, e poi stirati di tutto punto, il tutto in poco più di un’ora, nel frattempo voleva passare allegramente il tempo necessario.
Le rispondo che non si doveva disturbare, che non c’era bisogno di scomodarsi tanto, ma lei risoluta infila i pantaloni nella macchina, ma vede che una piccola macchia c’è anche sui boxer, per cui, non senza quello stupendo ed intrigante sorriso, mi chiede di togliere anche quelli, sfilandosi la gonna per rendere ancora più rovente l’atmosfera.
Indossava perizoma, calze e reggicalze, era una gran bella figa, e quando mi sono calato gli slip, l’uccello era già bello turgido, in tutta la sua estensione.
Mi bacia ripetutamente, inizia a segarmi la verga con una mano fatata, e dall’altra mano spunta un bel vibratore, già pronto all’uso e tutto lubrificato.
Per un attimo ho pensato che volesse infilarmelo, ma mi ha subito tranquillizzato, perché voleva avere una doppia penetrazione uccello + vibratore, per godere come una vacca.
Ho perso i freni inibitori, le ho spostato il perizoma, e dopo averla sollevata l’ho piantato sul mio uccello, ficcandoglielo dentro fino alle palle, e poi l’ho buttata sul divano a pecorina, scopandola selvaggiamente, senza dimenticare di mandarla in paradiso mettendogli il suo adorato vibratore nel culo, desideroso anche lui di consistenza.
Poi ho invertito i ruoli, lasciando a lei il comando del vibratore telecomandato da piazzare nella passera, e l’ho inchiappettata di tutto punto, fino a riversarle la mia soda consistenza nel suo pertugio anale, raggiungendo l’orgasmo in contemporanea grazie alla stimolazione vaginale dell’oggetto fallico.